Tori Et Lokita
Belgio, Francia, 2022, 86′
Lokita è arrivata in Europa dal Camerun, il piccolo Tori dal Benin. Le loro vite si sono incrociate nel lungo viaggio attraverso l’Europa, i due si sono aiutati e protetti, hanno creato un legame inaspettato, come fossero una la sorella maggiore e l’altro il fratello minore. Non sono tali per la legge, né per il sangue: c’è soltanto il loro sentimento ad unirli, come loro stessi non si sarebbero mai immaginati. Fino a dove li spingerà il loro desiderio di diventare una famiglia?
L’ultimo film dei fratelli Dardenne, vincitore del Premio speciale a Cannes, prende spunto da una conosciuta filostrocca italiana, “Alla fiera dell’Est”, che i due protagonisti cantano davanti a un pubblico partecipe. Non è solo una delle intense scene di canto che caratterizzano fin dagli esordi il cinema dei due registi: la canzone contiene l’idea di una catena di azioni e reazioni, dentro alla quale anche loro – come il piccolo topolino – finiranno per essere vittime. Un film semplice e rigoroso, che non smette di far pensare alla distanza tra le leggi e i legami affettivi: in quello iato si insinua la criminalità e si distruggono le speranze per una nuova idea di Europa.