Meet me in the Bathroom
Regno Unito, 2022, 105′
Nei primi anni Zero si è consumato l’ultimo colpo di coda del rock. Un’era pre-Spotify, in cui per qualche anno è perdurata l’illusione che lo spirito del rock’n’roll – chitarre e strafottenza, stile dissoluto e concerti indimenticabili – potessero ancora prevalere sulla digitalizzazione delle nostre vite e dei nostri ascolti musicali. Interpol, The Strokes, Yeah Yeah Yeahs, Moldy Peaches sono alcuni dei nomi di una New York che, colpita nel cuore con gli attentati alle Torri Gemelle, riscopre il proprio ruolo di capitale del mondo e lo fa riallacciandosi alla tradizione, all’epoca di Lou Reed e dei Ramones, dei cessi lerci del CBGB’s o del Max’s Kansas City, che rivive nelle gesta di giovani adepti. Will Lovelace e Dylan Southern adattano il libro di Lizzy Goodman, resoconto di quell’epopea, corredandolo al montaggio di uno straordinario materiale d’archivio per un film che parla solo al tempo presente, con testimonianze d’epoca, avvenimenti che presumevano di sconvolgere il mondo (il millennium bug) o che lo hanno realmente trasformato (l’11/9). Senza sterile retromania, Meet Me in the Bathroom ci riporta là, a vivere quell’attimo infuocato per la durata di un film.